Gioia e dolori del convivere in famiglia
Convivere in famiglia vuol dire tante cose, vuol dire rispetto, convivialità e a volte anche silenzio.
Convivere in famiglia quando sei figlio, convivere in famiglia quando sei genitore.
Come si trasforma la tua vita quando convivere in famiglia è condividere, è rincorrersi, è un’altalena di equilibri, e questa volta ti ritrovi dall’altro lato, questa volta sei la mamma.
C’è convivenza e conVivenza.
Quando sei universitario non ci fai nemmeno caso perché la convivenza per un fuori sede fa parte del gioco e diciamolo: è troppo divertente.
Ne vedi di cotte e di crude.
Chi litiga a destra chi organizza feste a sinistra, chi fa la spesa da solo, chi riceve pacchi dalla mamma carichi di provviste, chi non fa le pulizie e chi organizza i turni per farle (che poi alla fine saltano sempre).
E poi c’è la convivenza fra sole donne, fra soli uomini o mista.
Convivenza fra amici, convivenza fra fidanzati o talvolta fra sconosciuti.
Convivenza con i propri genitori, o anche con i propri animali, un cagnolino, o due gattini, con una paperella o con una tartaruga…
E poi all’improvviso ti ritrovi mamma e dalla convivenza passi alla conVivenza allo stato puro.
Passi “dal mio letto” al “nostro letto”, passi dalle ore in bagno per prepararti al “vado in bagno due minuti”… E sappiamo tutti come finisce.
Passi dal frigorifero sempre vuoto e la dispensa con scatolette di tonno ad un frigorifero ricco di frutta e verdura, tanto da far invidia all’ortolano.
E la dispensa sembra pronta ad affrontare le peggiori carestie.
Passi dal “mi leggo un libro sul divano” al “andiamo a letto che ti leggo la favola”,
passi dal portare la pantofole al tuo papà al chiedere “Batlore mi porti le pantofole?”
Passi dal “mi sparo tutta la serie di Lost senza pause” al guardare con innato interesse le puntate di Masha e Orso…
Sempre le stesse tra l’altro.
E poi vogliamo parlare della gestione dello spazio?
Passi da un armadio a venticinque ante ad un armadio invaso da vestitini colorati, da tute di Batman, da calzini variopinti e bodini 100% cotone.
Ed ancora scarpine dalle misure disparate prendono il tuo spazio nella scarpiera e come un bruco millepiedi si infilano in ogni ripiano, subdolamente, quasi senza accorgertene, ti tolgono spazio.
Lì dove il tuo tacco 12 giace in fin di vita, Adidas e boboux sogghignano vincitrici.
Fortuna che riesci a “rubare” un po’ di posto al papà…
Che poverino si lamenta sempre perché trova le tue cose ovunque e poi si rassegna anche lui.
Una giungla! Il più debole soccomberà.
E mentre Convivenza vuol dire semplicemente vivere insieme, con la ConVivenza tutti sono uno, tutti si intrecciano: non ci sono spazi, non ci sono tempi…
Ed è quello che succede in famiglia.
Quando eri figlia
Quando eri figlia era tutto scontato, tutto naturale.
C’era sempre qualcuno che “orchestrava” la musica domestica: le cose da fare, gli spazi da dividere, le cose da sistemare e come farlo, le pulizie.
E tu, spesso lamentandoti del “devo fare tutto io” in realtà ti potevi limitare ad eseguire i piccoli compiti assegnati.
Quando eri figlia la conVivenza era facile, certo litigavi con tua sorella per la Barbie, o sbuffavi per rifare il letto, ma in fondo tutto era semplice, regolato
Da quando sei mamma
Da quando sei mamma tutto è cambiato.
Sei stata travolta dalla conVivenza sin da subito, da subito non sei stata più una ma due…
Ed ora tre.
Sin dall’inizio lo spazio non è più esistito, lo spazio sono loro, siete voi (leggi anche qui), il tempo si è dilatato sempre scandito dai ritocchi della loro routine… E le poppate, i cambi pannolini, i bagnetti, le merende, le pappe, i giochi, le visite mediche, la nanna.
Da quando sei mamma la conVivenza è l’unica scelta possibile, è una soluzione naturale, viscerale direi.
Adesso che sei tu ad “orchestrare” questi equilibri domestici, adesso che sei tu a coinvolgere tutti nelle incombenze domestiche, che cerchi di “educare alla collaborazione”, apparecchiamo la tavola insieme, sistemiamo i giochi insieme, mettiamo i vestitini a lavare nella cesta “mangia vestiti”…
Tutti insieme appassionatamente?
Non proprio, non sempre, non per forza.
Pianti e capricci a scuotere il silenzio, impossibile guardare un film che richieda un minimo di impegno intellettuale, impossibile avere sempre casa pulita come la vorresti, perché non fai in tempo a sistemare che ritorna l’uragano…
Impossibile cucinare senza incursioni o mangiucchiare patatine senza nasconderti (perché ci tieni che almeno loro mangino bene), impossibile stirare senza mille interruzioni, impossibile lavorare al pc (se devi consegnare un lavoro lo fai in “notturna”), impossibile consumare un pasto senza alzarsi mille volte.
Ma conVivenza è questo e molto altro.
ConVivenza è svegliarsi al mattino con le risate colorate nel lettone,
è la colazione insieme, fra un biscotto ed una tazza di latte versato,
è lavarsi i denti tutti insieme,
è una corsa in bagno per la “pupù” del grande (ehm si, è anche questo) o per lavare le manine piene di sugo della piccola, è giocare insieme sul tappeto…
ConVivenza non è solo convivere in famiglia… ConVivenza e vivere in famiglia.
Vivere appieno, vivere intensamente, arrabbiandosi a volte, sorridendo spesso, facendo tante cose insieme…
Crescere. Insieme.