Mamme che lavorano: la poesia di Amelia Tipaldi diventa un eBook.

 

I Bambini delle Mamme che lavorano

Mamme che lavorano, mamme che ritornano a lavoro dopo la maternità, mamme coraggiose ma anche mamme che spesso soffrono. Bambini coraggiosi, bambini che aspettano, bambini che si adattano.

Amelia Tipaldi, la mamma ingegnere di tre bambini, la mamma scrittrice di poesie, la mamma di “Mamma raccontami una storia”, è la mamma autrice di poesie dedicate al mondo della maternità.
I Bambini delle mamme che lavorano, è la poesia di Amelia Tipaldi,
 che su Facebook è stata visualizzata da più di 3 milioni di persone, è la poesia che racconta il distacco necessario ma sofferto fra i bambini e le mamme che lavorano.
Il tutto magistralmente accompagnato dalle immagini dolcissime di Raffaella Avitabile (Creart Raffy).

I bambini delle mamme che lavorano sono ­molto coraggiosi.
Al mattino vorrebbero rimanere a casa con la mamma, ma si asciugano le lacrime e restano a giocare con la nonna.

copertina ebook “I Bambini delle Mamme che lavorano”

Bambini delle Mamme che lavorano è una poesia che ti entra dentro, è il racconto semplice ma d’impatto, della vita quotidiana di milioni di donne.
Un passaggio molto spesso sofferto, quello del rientro a lavoro dopo la maternità, quello del primo vero distacco fra mamma e figlio.

DUE PIANI PARALLELI

La poesia racconta su due livelli paralleli le emozioni dei bambini e quelle delle mamme.

I bambini delle mamme che lavorano
quando la porta si apre e vedono la mamma corrono super veloce…

…Le mamme che lavorano quando aprono la p­orta e vedono il loro bambino corrono super veloce…

A due anni dalla prima uscita, la poesia ha riscosso un notevole successo perché tratta un tema molto sentito dalle mamme in modo dolce e sincero, senza troppi fronzoli, poche parole ma di cuore.

Versi incisivi e dolci, che riescono a cogliere appieno il bagaglio di emozioni, le difficoltà che le mamme che lavorano incontrano quotidianamente, un pranzo veloce per rientrare prima a casa, una corsa nel traffico con il pensiero fisso di riabbracciare il proprio piccino.

Un piccino che, lasciato alle amorevoli cure di una nonna, o in un asilo pieno di altri amichetti, attende coraggiosamente il rientro della sua mamma.

SOCIAL VS AUTRICE

Ma attenzione, questa poesia, come Amelia stessa ha sottolineato, non vuol’essere un’ovazione alle mamme che lavorano ed una critica o uno sminuire le mamme che non lavorano ( alcune critiche che sono state mosse all’autrice).
Questa poesia è semplicemente uno spaccato di vita delle mamme che lavorano, un racconto autobiografico, che come tale, ovviamente, non pretende di essere l’assoluto, ma che innegabilmente è comune a tante mamme.

Naturalmente ci sono anche mamme che gioiscono nel tornare a lavoro o che per qualsiasi ragione non vivono male questo distacco, e non sono meno “mamme” o “più mamme”.
Semplicemente ognuno vive la maternità a modo suo, in base alle proprie esperienze o al proprio modo di essere.

Nessuno è meglio di nessuno, troppo spesso la guerra delle mamme è una guerra che incalza sui social (ne parlo anche qui), una guerra che non porta a nulla, e fatemi dire una guerra davvero stupida!
Perché nella maternità non ci sono regole perentorie, non ci sono madri “migliori” ci sono solo Madri che amano.

EMOZIONI

I Bambini delle Mamme che lavorano è un eBook, diventato anche un albo, in grado di far emozionare anche chi come me ad esempio lavora da freelance, o anche mamme che non lavorano, ma che semplicemente, da mamme, riescono empaticamente a calarsi lo stesso in quelle emozioni, la sofferenza che ci può essere in quel distacco.

 

logo

Grazie ad Amelia Tipaldi per avermi dato l’opportunità di leggere questa dolce poesia, e, soprattutto,
grazie ad Amelia e Raffaella per le belle emozioni che suscita il  loro lavoro, per aver raccontato con semplicità e pacatezza un tema molto caro a tante mamme.

Vi consiglio di leggere questa poesia perché sarà in grado di farvi emozionare.
E cosa c’è di più bello?

Mamme e Bambini sono dei supereroi!

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